IL TEMPO

In qualsiasi partitura musicale di qualsiasi strumento, il pentagramma  ci appare sempre e comunque come una serie di 5 linee sovrapposte divise più volte (in senso verticale) da dalle stanghettine che lo sezionano in più settori, alcuni più piccoli ed altri più grandi.

Questi settori vengono chiamati in musica misura o battuta (sono due sinonimi) quindi si può anche dire che la battuta (o misura!) è lo spazio tra due stanghette consecutive!

Anche se possiamo incontrare in una stessa composizione musicale più battute completamente differenti tra loro (per quanto riguarda la loro mera lunghezza), tutte hanno una regola in comune alla quale nessuna sfugge e questa regola è esemplificata nella famosa frazione posta dopo la chiave.

 

Per capirci meglio:

 

Quando un compositore compone un pezzo e lo va a trascrivere sul pentagramma, per una molteplicità di ragioni egli sceglierà un determinato modo di scriverlo, nel senso che sceglierà la formula più semplice e più conveniente per poterla trascrivere nella maniera più idonea  (...quindi vogliamo dire che un pezzo musicale si può trascrivere sul pentagramma in più modi? Si!).

La prima scelta da fare è scegliere di quanti tempi deve essere ogni battuta e la seconda è decidere a che figura musicale corrisponde ogni singolo tempo.

La prima scelta si fa sempre in funzione del concetto degli accenti e quindi dell'andamento ritmico del pezzo;

la seconda scelta invece si fa in funzione di quante suddivisioni musicali abbiamo creato con la nostra composizione e quindi sceglieremo la figura musicale di riferimento più adatta a rappresentare tutte le altre note del pezzo.

Il numero dei tempi sarà il numero del numeratore della famosa frazione, il valore musicale scelto sarà invece il denominatore.

 

Facciamo subito un esempio (!):

 

Un pezzo che ha la frazione  3/4 in chiave significa che ogni battuta avrà dentro 3 tempi ed ogni tempo varrà (come punto di riferimento per tutte le altre figure) 1/4. Qual è la figura musicale che vale per definizione 1/4? La Semiminima, quindi dentro ogni battuta ci dovranno essere delle figure musicali che, sommandosi tra di loro diano sempre il valore totale di 3 semiminime!

Ecco perchè si possono avere battute più piccole (con poche note) e più grandi (con tante note); l'importante è non superare il totale prestabilito... ma anche il non raggiungerlo è un errore!

Bisogna sempre che sia quello... nè una nota di più, nè una di meno!

 

Esempio pratico sul'inizio di un pezzo musicale conosciuto come Gymnopédie di Erik Satie:



Video preso dal canale di KYROMASTER http://www.youtube.com/user/kyromaster


P.S.

Cosa sono quei "cancelletti da cellulare" posti prima della frazione? vai alla lezione sulle alterazioni !

 

Come si può subito notare la frazione indica 3/4, quindi dentro ogni battuta ci dovranno essere 3 tempi ed ogni tempo varrà una semiminima.

Andiamo a controllare per esempio la prima battuta della mano destra e quindi nella chiave di SOL (o di violino): 

troviamo una pausa ed un gruppo di note. Le note sono messe una sopra l'altra e questo significa che andranno suonate insieme (accordo); tutt'e tre le note sono ovali vuoti legate da una stanghetta in comune quindi sono 3 minime (ma a livello di tempo è come se stessimo parlando di una minima visto che vengono suonate insieme, come se fosse un'unica nota).

La pausa invece è una pausa di semiminima.

La pausa vale 1/4 e la minima (l'accordo) vale 1/2 (che per comodità per questo esempio potremmo pensarla come 2/4).

1/4+2/4=3/4!

Quindi nell' esecuzione avverrà che nella prima battuta della chiave di SOL il primo tempo sarà di silenzio (la pausa) ed il secondo con il terzo verrà occupato da un accordo che si dovrà far suonare (senza staccare quindi la mano dal piano) per gli altri 2 tempi restanti. 

Controllando tutte le altre battute ovviamente la regola sarà sempre rispettata:

N.B.

Prendendo per esempio la prima battuta del secondo pentagramma (quello con l'8 a sinistra!) nella chiave di FA invece, qualcuno potrebbe dire:

ma in questa battuta c'è una minima con il punto (2/4+1/4=3/4) e poi c'è sia una pausa di semiminima (1/4) sia un accordo di minime (2/4)... 3/4+1/4+2/4 fa 6/4 e non 3/4! È un errore?

No non è un errore perchè in questo caso si interpretano come 2 singole linee melodiche che dovranno essere suonate in contemporanea con la mano sinistra e quindi sono rappresentate tutt'e due nella chiave di FA!

Le 2 linee melodiche sono:

- una corrisponde al RE basso con il punto (che funge appunto da basso);

- l'altra corrisponde invece alla pausa e l'accordo che vengono interpretati come sviluppo della nota del basso ed hanno quindi un loro conteggio a parte (non a caso i 6/4 risultanti sono proprio il doppio dei 3/4 della battuta).

Nell'esecuzione quindi nel primo tempo della battuta la mano sinistra suonerà la nota RE (che rimarrà udibile per tutti e 3 i tempi visto che corrisponde proprio a 3/4) e nel secondo tempo entrerà in gioco l'accordo che  rimarràudibile per il secondo e terzo tempo!

 

Ovviamente (come si può notare anche vedendo il video) non si può tenere con un dito della mano sinistra il RE basso e contemporaneamente allungare la mano a dismisura per suonare un accordo così distante quindi si usa in questo caso il pedale di destra che ogni pianoforte ha e che serve a creare un prolungamento del suono anche se si è rilasciato il tasto del suono in questione così da poter ricreare la sensazione che si avrebbe se lo tenessimo premuto per tutti e tre i tempi come vuole il compositore.


MISURE COMPOSTE


Quelle che abbiamo affrontato fino ad ora sono le misure cosiddette semplici, ovvero quelle che nel denominatore della frazione hanno un numero che rappresenta una figura musicale semplice e nel numeratore il numero dei tempi, ci siamo?

Le misure composte sono invece quelle misure regolate da una frazione che indica (state ben attenti!): 1) come unità di tempo non una figura musicale normale ma una col punto; 2)  il numero delle suddivisioni che ne scaturiscono dal punto!

Detto così sembra una cosa complicatissima da realizzare e capire ma è più semplice di quello che si pensi!

Facciamo un esempio:

Se prendiamo una misura semplice come per esempio 2/4 intendiamo che ognuno dei 2 tempi vale una semiminima (o 2 crome, per es.).

La sua rispettiva misura composta sarà 6/8 che intenderemo che ognuno dei 2 tempi vale una semiminima col punto (o 3 crome)!

Quindi il 6 è il numero di suddivisioni della figura di riferimento, 6 crome (le 2 semiminime col punto!) e l'8 indica il valore di ogni suddivisione e quindi 1/8, la croma!

Al numeratore quindi il numero delle suddivisioni e al denominatore il valore di ognuna di esse.

In fondo per creare una misura composta da una semplice basta moltiplicare il numeratore per tre ed il denominatore per due (e viceversa!).

Ovviamente se in 2/4 avevamo un accento forte sul primo tempo ed uno debole sul secondo in 6/8 avremo su ogni tempo 3 note e per ogni gruppo di 3 note attueremo l'accento forte-debole-debole (vai all'approfondimento sugli accenti!).

I GRUPPI IRREGOLARI


I gruppi irregolari sono appunto dei gruppi di note che non seguono il numero regolare di note a cui dovrebbero riferirsi come per esempio 3 note dentro un tempo in cui ce ne dovrebbero stare 2 o 2 note dentro un tempo in cui ce ne dovrebbero stare 3!

Questi sono i 2 casi più conosciuti ed usati ma in realtà esistono tanti altri tipi meno usati come 5 note dentro un tempo da 4 o altre combinazioni sempre comunque molto rare.

Quando si hanno 3 note dentro un tempo in cui ce ne dovrebbero stare 2 abbiamo la famosa terzina.

La terzina  tende sempre a non essere perfetta nell'esecuzione quindi consiglio tanto esercizio nell'assimilazione del concetto soprattutto nell'esecuzione (è un pò come dividere una pizza in tre parti uguali!).

Si identifica sul pentagramma con un numero 3 sopra le 3 note "incriminate" (spesso anche con la parentesi per identificarle meglio):

Come possiamo vedere infatti, in un tempo di 4/4 ci dovrebbero essere 8 crome ma qui ce ne sono 9 (quella in più èquella dentro la terzina)!

Nell'esecuzione la prima nota cade sul battere (la prima metà del tempo), la seconda tra la prima metà e la seconda del tempo ed infine la terza sul levare del tempo (la seconda metà del tempo)!

Detta così sembra difficile invece non lo è ma si ha comunque bisogno di fare molta pratica prima di riuscire sia a riconoscerle che ad eseguirle avendole assimilate come "successioni tempistiche familiari"!

Invece quando ci troviamo a dover eseguire 2 note dove in realtà ce ne dovrebbero stare 3 eseguiamo in questo caso le duine.

Ovviamente le possiamo trovare solo nei tempi composti dove tutto e diviso per 3 visto che la figura musicale di riferimento è una figura con il punto (una semiminima col punto equivale a 3 crome, per esempio).

Si riconosce sul pentagramma perchè in questo caso invece che un 3 troveremo un 2 ad identificare le note della duina. Anche per la duina vale lo stesso discorso fatto per la terzina in merito all'esercitarsi molto.... in fondo sono innaturali nei tempi in cui si trovano quindi non potranno essere eseguie naturalmente le prime volte che le incontrerete!

Anche qui si potrà notare che in un tempo di 12/8 dovremmo trovare 12 crome (appunto!) ma ne troviamo 11 perchè una è scomparsa nella duina allungando le altre 2 note di un po'!

Nell'esecuzione infatti la prima nota parte all'inizio del tempo (come accadrebbe se fossero 3) e la seconda cade subito dopo il momento in cui doveva cadere la seconda se fossero state 3!

In fondo in un tempo composto l'andamento della terzina è alla base del pezzo visto che è continuo e quindi ci risulterà facilissimo entrarci in sintonia fin dall'inizio, come d'altro canto la duina è alla base anch'essa della struttura dei tempi semplici e ci risulterebbe anche in questo caso facilissimo eseguirla.... la difficoltà nasce quando una sta nel settore dell'altra.. ovvero quando c'è una terzina in un pezzo pensato in duine o quando c'è una duina in un pezzo pensato in terzine!

FINE LEZIONE - IL TEMPO

P.S.

 

Per chi volesse approfondire gli argomenti or ora trattati può farlo attraverso il mio testo "CORSO DI TEORIA MUSICALE"; vai alla presentazione cliccando la copertina!

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